Al lavoro per un codice di comunicazione responsabile

Da almeno un decennio i social network hanno completamente rivoluzionato la comunicazione delle destinazioni turistiche e in un territorio fragile come quello dolomitico si rende più che mai necessario valutare attentamente il loro impatto sull’integrità del Bene e l’autenticità dell’esperienza che ne fanno i visitatori. Per questo, la Rete della Promozione del Turismo Sostenibile, coordinata dalla Provincia di Belluno, ha avviato un tavolo di lavoro che definirà un «Codice di comunicazione responsabile delle Dolomiti Patrimonio Mondiale». Uno strumento utile, in primo luogo, alle stesse Province e Regioni e alle agenzie di promozione del territorio, ma che si auspica possa diventare un paradigma per chiunque comunichi le Dolomiti.

Il Pelmo da Col Puina. Ph. Elia Lazzari

Pelmo. Ph. Elia Lazzari

Problemi comuni, soluzioni condivise

Con il coordinamento del prof. Umberto Martini, docente di Economia e Management all’Università degli Studi di Trento, i membri del tavolo si stanno riunendo periodicamente per approfondire diverse tematiche e per arrivare quindi, entro il prossimo autunno, alla stesura del Codice.

I lavori sono iniziati partendo da una consapevolezza condivisa: il territorio delle Dolomiti Patrimonio Mondiale è, come noto, estremamente diversificato ed eterogeneo, ma nel complesso risulta particolarmente attraente per una comunicazione basata principalmente sulle immagini, e si conferma quindi come luogo elettivo per una comunicazione social che propone spesso modelli di fruizione del territorio che contrastano con i valori che hanno determinato l’iscrizione delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale. Risulta quindi estremamente importante che le istituzioni, le agenzie di promozione e dove possibile anche gli stessi content creators interessati, propongano messaggi coerenti, per favorire un’esperienza del Patrimonio rispettosa della sua integrità.

Nel concreto

Ma quanto incide la viralità di certe immagini sulla frequentazione di luoghi estremamente fragili? Come comunicare l’autenticità di un luogo e non solo l’estetica del paesaggio che lo caratterizza? Come favorire una frequentazione attenta ai valori del riconoscimento UNESCO? Come rendere i visitatori e i residenti sempre più consapevoli del proprio impatto sul Patrimonio, della prudenza e della preparazione necessarie a frequentarlo? Come trasmettere l’importanza di adattarsi alle trasformazioni imposte dalla crisi climatica, cambiando anche i propri comportamenti in quota?

Sono temi intorno ai quali, in questi ultimi anni, si sono generati ampi dibattiti nell’opinione pubblica. Il confronto, per ora, mira a coordinare gli intenti di chi, a livello istituzionale, detiene iniziativa e responsabilità nel settore della comunicazione e della promozione e sta quindi trattando i valori del Patrimonio Mondiale e il senso del limite (integrità, autenticità), la gestione dei flussi e il fenomeno dell’overtourism, la crisi climatica e il suo impatto sulla fruizione del territorio, la prudenza e la consapevolezza del visitatore. Trovare dei principi comuni per comunicare le Dolomiti tenendo conto di questi aspetti, rappresenterà un ottimo punto di partenza per allargare la condivisione del Codice anche ad altri soggetti.

Questa attività dal 2023 è inserita nel progetto “Capacity building. Rafforzare il capitale sociale e territoriale del Sito Dolomiti Patrimonio Mondiale (WHS) per uno sviluppo duraturo e sostenibile delle Comunità locali”, realizzato con il contributo del Fondo Comuni Confinanti.