Creare ulteriori occasioni di incontro e di scambio, rafforzare il collegamento tra la Fondazione Dolomiti UNESCO e gli enti locali, favorire una riflessione condivisa sulle azioni da intraprendere per la conservazione attiva del Patrimonio, senza nascondere e anzi valorizzando le differenze e le diverse aspettative dei singoli territori. Si può sintetizzare così quanto emerso il 21 e il 22 ottobre a Palazzo Piloni, sede dell’Amministrazione Provinciale di Belluno, dove si è svolo il corso rivolto agli amministratori locali e finalizzato a promuovere la «Conoscenza, Responsabilità, Consapevolezza» nella gestione del Patrimonio Mondiale. Un evento organizzato dalla Rete della Formazione e della Ricerca Scientifica della Fondazione Dolomiti UNESCO, coordinata dalla Provincia autonoma di Trento attraverso la tsm|step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio.
Il Presidente Tonina: «Il ruolo degli amministratori è nodale»
L’iniziativa, nata come momento di formazione indispensabile per la comprensione profonda dei valori del riconoscimento UNESCO, si è rivelata anche un’occasione di dialogo costruttivo tra i partecipanti, provenienti dal bellunese, dalle province di Trento e Bolzano, dal Friuli Venezia Giulia, grazie anche alla declinazione proposta che comprendeva una riflessione sul ruolo e le azioni possibili in comunità locali così diversa dal punto di vista demografico, economico, sociale e culturale.
«Fin dall’elaborazione della Strategia Complessiva di Gestione del Bene si è scelta la strada della partecipazione attiva di tutti i soggetti che a vario titolo operano sul territorio, e il ruolo degli amministratori è sicuramente uno di quelli più delicati e nodali per almeno due motivi, – ha commentato il Presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO, Mario Tonina, intervenuto nella seconda giornata – uno è quello delle scelte quotidiane che sono chiamati a compiere e che possono e devono tener conto della gestione e della conservazione attiva delle Dolomiti, l’altro è quello del coinvolgimento e della consapevolezza delle comunità che rappresentano e che talvolta devono essere accompagnate a individuare le opportunità che derivano dal riconoscimento UNESCO».
I saluti del Presidente della Provincia di Belluno e del Sindaco
Pur nella grande varietà dei contesti socioeconomici di partenza, di cui si è speso discusso durante la due giorni, l’obiettivo comune è rimasto quello di garantire una custodia attiva del Patrimonio, capace di promuovere i valori ambientali, sociali, culturali ed economici dei singoli territori e delle comunità che li abitano.
«I primi promotori della tutela e della conservazione del Bene UNESCO sono coloro che abitano nei nostri territori e in particolare gli amministratori – ha affermato il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, intervenuto in apertura dei lavori – Il valore di un corso come quello che ospitiamo oggi a Palazzo Piloni sta proprio in questo: nel creare prima di tutto quell’orgoglio e quel senso di appartenenza al territorio dolomitico e ai suoi valori; e poi nel conoscere cosa significa il riconoscimento UNESCO, al fine di valorizzare le Dolomiti e insieme anche le comunità che le abitano».
«Grazie per aver organizzato a Belluno un appuntamento così di spessore per aver messo al centro della formazione gli amministratori locali – ha affermato il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin nel suo saluto ai partecipanti – Amministrare è difficile in ogni luogo» ha aggiunto De Pellegrin, «farlo in territori che includono dei Patrimoni Mondiali conferisce ad ogni scelta politica un significato in più, impone di andare in profondità perché è necessario sposare la politica con il rispetto e la cura di un ambiente meraviglioso e di un ecosistema fragile. La sfida dei prossimi anni, penso alle Olimpiadi 2026, sarà cruciale: ci è richiesto di armonizzare innovazione, sviluppo, economia con la cura che si deve alle nostre montagne. Questi a volte possono sembrare obiettivi troppo distanti tra loro, due strade che non possono correre in parallelo, ma non è cosi; trovare le soluzioni è possibile e doveroso e per farlo serve l’impegno di tutti».
I lavori
Agli amministratori sono state fornite prima di tutto le conoscenze utili alla divulgazione dei valori UNESCO, grazie all’intervento della direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO Mara Nemela e all’inquadramento geologico del prof. Piero Gianolla (Università di Ferrara). È seguita la visita, guidata dal curatore prof. Bruno Zanon, alla mostra Dolomiti. Fenomeni geologici e paesaggi umani che sarà a disposizione delle scuole, delle amministrazioni e delle associazioni.
Nella seconda giornata spazio alle possibili azioni dei cittadini e delle comunità locali, con gli interventi della prof.ssa Benedetta Castiglioni (Università di Padova), del prof. Mauro Pascolini (Università di Udine) e le conclusioni del prof. Annibale Salsa, membro del comitato scientifico della Fondazione Dolomiti UNESCO.