Nel bellunese il corso CAI per gli insegnanti di tutta Italia

LE DOLOMITI PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ

SALGONO IN CATTEDRA:

NEL BELLUNESE IL CORSO “CAI”

PER GLI INSEGNANTI DI TUTTA ITALIA

Sono arrivati da ogni parte d’Italia per comprendere i valori del riconoscimento dato dall’UNESCO alle Dolomiti, che dal 2009 sono divenute un Patrimonio Mondiale. Cinquanta insegnanti che operano in scuole di ogni ordine e indirizzo, dalla Sicilia al Veneto, hanno deciso di mettere per tre giorni in cattedra le Dolomiti, la loro geologia, il paesaggio che le caratterizza e che le rende un Bene unico al mondo.

E’ stato un successo il corso nazionale organizzato dal 20 al 23 settembre a Falcade (Bl), dal Gruppo regionale CAI Veneto, Comitato Scientifico Veneto Friulano Giuliano e Sezione CAI di Agordo, in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO, la Fondazione Giovanni Angelini-Centro Studi sulla Montagna, il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino e il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.

Centotrenta le domande di adesione per i cinquanta posti disponibili, tutti occupati nel giro di poche ore dall’apertura delle iscrizioni: segno della convinzione, da parte di molti insegnanti, di poter apprendere elementi da trasmettere nelle classi di ogni parte d’Italia, distanti anche centinaia di kilometri dalle Dolomiti.

Dopo un pomeriggio di lezione a Falcade, le giornate successive sono state caratterizzate da sessioni sul campo: dal sentiero geologico Valles – Venégia, alla grande traversata del Mondevàl a partire dal passo Giau, senza dimenticare la visita ai musei del territorio.

I docenti sono stati accompagnati nel percorso da geologi, paesaggisti, archeologi, botanici, che hanno consentito loro di acquisire non solo conoscenze specifiche sugli elementi che hanno portato le Dolomiti a divenire Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ma anche gli strumenti didattici utili a promuovere tra gli studenti la corresponsabilità nello sviluppo sostenibile dei propri contesti territoriali.

Un tema, quello della frequentazione consapevole e responsabile delle Dolomiti, emerso con chiarezza durante l’estate appena trascorsa: occorre dunque, ancora una volta, partire dalla scuola.

“Il rischio però è quello di una trasmissione solo virtuale”, commenta il presidente del CAI Veneto Francesco Carrer, “vogliamo piuttosto che gli insegnanti vivano un’esperienza diretta, perché a loro volta siano protagonisti di momenti analoghi con i loro studenti. C’è poi la questione educativa: l’obiettivo è quello di formare persone consapevoli del patrimonio collettivo e che, conoscendolo, siano anche capaci di difenderlo”.

Quello organizzato quest’anno in provincia di Belluno è solo il primo di una serie di corsi nazionali, rivolti agli insegnanti, che toccheranno anche gli altri territori entro cui ricadono i nove Sistemi dolomitici riconosciuti dall’UNESCO.

“Bisogna abituare i ragazzi a leggere i luoghi in cui vivono” commenta il prof. Mauro Pascolini dell’Università di Udine, direttore scientifico del corso e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Dolomiti UNESCO, “le Dolomiti sono geologia, paesaggio, storia, cultura. Dimostrano come l’uomo abbia interagito con l’ambiente ma anche come abbia imparato a conoscerne l’eccezionalità: dobbiamo partire dai banchi di scuola e da una consapevolezza da parte di noi adulti e degli abitanti di questi territori, che induca gli altri a dire: non ci vado solo per guardare, ma anche per conoscere”.