Diventare professionisti del Patrimonio culturale italiano

È on line il bando per selezionare gli allievi del prossimo corso “Scuola del Patrimonio 2020/2022”. Si tratta di un corso di alta specializzazione e ricerca che mira a formare i futuri professionisti del patrimonio culturale. Il tempo stringe: le candidature vanno presentate entro il 6 aprile

Le Dolomiti sono un Patrimonio naturale riconosciuto dall’UNESCO per la loro unicità geologica e paesaggistica. Ma questo riconoscimento include anche moltissimi valori culturali, legati a tutto ciò che hanno saputo esprimere, nei secoli, le popolazioni che se ne sono prese cura. Il dialogo tra i Siti del Patrimonio naturale e quelli del Patrimonio culturale in Italia è determinante per un’azione efficace di tutela su tutto il territorio. In entrambi i casi non mancano le professionalità legate a questa “mission” trasversale: ecco un’occasione per diventare “professionisti” del Patrimonio culturale.

A scuola di Patrimonio, al lavoro per il Patrimonio

È on line il bando per selezionare gli allievi del prossimo corso “Scuola del Patrimonio 2020/2022”. Si tratta di un corso di alta specializzazione e ricerca che mira a formare i futuri professionisti del patrimonio culturale. Il tempo stringe: le candidature vanno presentate entro il 6 aprile e i posti sono venti. Possono concorrere coloro che sono già in possesso di un titolo di formazione universitaria avanzata nelle materie del Patrimonio e delle attività culturali. Il modo di gestire le attività legate alla conservazione del Patrimonio culturale è in continua evoluzione: servono dunque professionisti capaci di mettere in campo competenze avanzate, ma anche di rispondere direttamente alle esigenze di gestione del Patrimonio stesso.

Didattica serrata… per chi?

Lezioni, seminari, esercitazioni, ricerca, visite di studio. I partecipanti alla Scuola del Patrimonio affronteranno due anni di intenso lavoro. Possono concorrere archeologi, architetti, paesaggisti e conservatori, storici dell’arte, antropologi, archivisti, bibliotecari e altri specialisti nel campo delle attività culturali. Saranno selezionati attraverso una procedura pubblica per titoli ed esperienze, una prova scritta e un colloquio. Oltre al titolo accademico di livello superiore, devono avere al massimo 35 anni. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Fondazione Scuola Beni Attività Culturali.