Le Dolomiti si accendono di hashtag!
LE DOLOMITI CHE VORREI:
ECCO LA MAPPA INTERATTIVA #DOLOMITESCHANGE
I Musei dolomitici rispondono all’appello #laculturanonsiferma e #iorestoacasa continuando a raccontare il proprio patrimonio sui social network.
Si è conclusa la scorsa settimana la campagna #DolomitesMuseum promossa dal progetto ‘Musei delle Dolomiti’ della Fondazione Dolomiti UNESCO. Più di 300 storie e 500 risorse digitali sono state raccolte, e presto entreranno a fare parte della prima mostra virtuale dei Musei delle Dolomiti. Con l’ultimo hashtag #dolomiteschange abbiamo guardato al futuro, raccogliendo i desideri di cambiamento per questo territorio Patrimonio Mondiali.
Scopri tutti i contenuti nella mappa interattiva e nella galleria Pinterest di Museo DOLOM.IT!
In questa settimana abbiamo scoperto che #dolomiteschange è….
… la mutabilità della natura
… il rapporto dinamico dell’uomo con il paesaggio
Da ambiente adibito alla pastorizia a luogo di escursioni e trekking, le montagne sostengono da millenni la presenza umana, ma il modo attraverso il quale gli uomini e le donne traggono sostentamento dalla loro Dolomiti è cambiato nei secoli. Scopri come le comunità hanno contribuito a plasmare e curare il paesaggio insieme al Museo Ladin de Fascia, al Museo delle Regole d’Ampezzo, il Museo Bruseschi, il Museo Marmolada Grande Guerra.
… le Dolomiti che vorrei
Sono tanti i desideri di futuro raccolti dall’hashtag #dolomiteschange: nel cuore dei partecipanti si alternano la battaglia contro lo spopolamento, la rivitalizzazione dei piccoli paesi montani e la valorizzazione dei giovani e delle loro vocazioni; tre orizzonti che, riuniti, possono rappresentano un’unica soluzione. Anche lo sviluppo di un turismo lento e sostenibile nelle aree non toccate dai visitatori è un tema per il futuro, così come la conservazione del patrimonio ambientale e faunistico, il recupero dei masi di montagna, lo sfruttamento oculato delle risorse del territorio e un confronto in amicizia e sinergia delle comunità montane lungo l’intero arco dolomitico.
Tutte queste speranze, questi progetti affondano le loro radici nel legame tra le persone, la cultura e il paesaggio. È su queste radici che si può costruire il domani ed è per questo che i musei, essendone i custodi, sono luoghi chiave del futuro. È sulla tradizione che si innesta l’innovazione e il ruolo di ognuno è essere parte del cambiamento, come hanno insegnato in tanti e, in primis, il Mahatma Gandhi. Quel cambiamento, politico, economico e sociale è anche culturale: nel vivere il proprio patrimonio, fuori e dentro i musei e, vivendolo, reinterpretarlo alla luce del presente e renderlo sempre più grande.