Al Rifugio Cava Buscada per un geotrekking alla scoperta delle Dolomiti

Il presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO è salito al Rifugio Cava Buscada, in Friuli Venezia Giulia nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, per testimoniare la vicinanza della Fondazione ai rifugisti Roberta e Giampietro Corona che tanto impegno mettono quotidianamente nel valorizzare un luogo dolomitico dall’importanza storica e geologica particolarmente significativa. Al fianco del presidente, anche il vicepresidente della Fondazione, l’assessore alle infrastrutture e territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, e il vicesindaco di Erto e Casso. Il presidente ha ringraziato i rifugisti esortandoli “a continuare questo prezioso lavoro di valorizzazione e di presidio territoriale. Senza di voi la montagna non avrebbe futuro”.

Incontri d'Alt(r)a Quota al Rifugio Cava Buscada

Il presidente della Fondazione, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, è salito al Rifugio Cava Buscada nel contesto della rassegna “Incontri d’alt(r)a quota” che la Fondazione UNESCO organizza da quattro anni. Questa quarta edizione, contrassegnata dagli effetti dell’emergenza sanitaria, ha visto l’organizzazione di un solo appuntamento, nelle Dolomiti Friulane al Rifugio Cava Buscada. Il presidente dopo aver ascoltato la testimonianza di Roberta Corona, rifugista, ha voluto portare a lei e al marito non solo il saluto ma anche un sentito ringraziamento a quanto fanno loro e gli altri rifugisti delle Dolomiti UNESCO: “Se riusciremo a far vivere la montagna anche in futuro con delle politiche attente e sensibili, garantendo quindi i servizi, lo faremo non solo per la montagna ma anche per la pianura. Credo che questo debba essere il nostro impegno, di chi fa politica. La Fondazione Dolomiti UNESCO quotidianamente cerca di supportare questi territori per garantire futuro alla montagna e ai suoi abitanti”, ha evidenziato il presidente.

Una trentina di persone ha voluto partecipare al geotrekking che si è svolto rispettando, naturalmente, tutte le normative anti Covid. L’iniziativa prevedeva la salita al Rifugio, circa 600 metri di dislivello in assoluta sicurezza, accompagnati dai geologi Riccardo Tomasoni del MUSE – Museo delle Scienze di Trento e referente del Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo, da Antonio Cossuta geologo del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e dell’accompagnatore di media montagna Lucia Montefiori. Una formula, quella adottata dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, che incontra il favore del pubblico, tant’è che alcune persone si sono fidelizzate fin dalla prima edizione di “Incontri d’Alt(r)a Quota”. L’escursione, dopo una sosta al Rifugio, è continuata verso quella che fino al 1994, per oltre 40 anni, era una cava di pietra che dava lavoro agli abitanti di Erto e dei dintorni di Longarone. La testimonianza di uno dei figli di cavatori, già sindaco di Erto e Casso e presidente del Parco Dolomiti Friulane, ha reso ancora più viva la memoria di quel duro lavoro: 25 persone si alternavano in turni massacranti per estrarre dalla montagna la pietra, squadrarla in grandi blocchi da far arrivare nei pressi di Erto e Casso (tramite la “lizza” ripidissima corsia a un solo binario per coprire un dislivello di oltre 500 metri) per essere poi trasportata a Massa Carrara.

Protagonista indiscussa del geotrekking la Cava Buscada, sia per le sue storie di fatiche sia come laboratorio per la storia geologica delle Dolomiti, che ha offerto ai partecipanti un viaggio spazio-temporale tra vulcani in eruzione, dinosauri e mari tropicali.  Il pubblico, guidato dai racconti degli esperti, ha visto nascere le Dolomiti, attraverso un viaggio che dalla Val Zemola li ha visti proiettati in tutto il mondo. Con le rocce sotto i piedi e alcuni semplici elementi geologici è stato possibile leggere il paesaggio circostante con occhi diversi, perché le Dolomiti non sono solo strepitosamente belle, sono un libro a cielo aperto per conoscere la storia geologica del pianeta Terra.

Al Rifugio Cava Buscada si è assaporato lo spirito che contraddistingue la rassegna “Incontri d’alt(r)a quota”. La rassegna, promossa direttamente dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, ha lo scopo di rendere i rifugi ancora più protagonisti del Patrimonio Mondiale in cui sono immersi, per dare concretezza all’espressione “rifugio come presidio culturale in alta quota”. Gli incontri, come quello al Cava Buscada, sono occasioni per far incontrare pubblico, rifugisti ed esperti, in un confronto a più voci sul Patrimonio Mondiale.