Lo Sguardo dell’Aquila 2020: Concorso letterario per scrittori di montagna

Lo Sguardo dell’Aquila 2020

8ª edizione del Concorso letterario nazionale

Il Concorso letterario si rivolge a scrittori di montagna, giovani e non, con particolare attenzione alle Scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia.

La scadenza per la presentazione dei materiali è alle ore 12.00 del 17 aprile 2020.

L’UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane ha bandito, nell’ambito del Festival dei Giovani delle Dolomiti, l’8ª edizione del Concorso letterario nazionale Lo Sguardo dell’Aquila 2020, dedicato a scrittori di montagna, giovani e non, residenti in Italia, con particolare attenzione alle Scuole secondarie di primo e di secondo grado.

La finalità del Concorso è quella di stimolare la lettura e la capacità di scrittura dei giovani e dei loro talenti creativi, ma anche di favorire la conoscenza e la sensibilizzazione verso le tematiche della montagna.

Il tema dell’8ª edizione del Concorso letterario nazionale Lo Sguardo dell’Aquila 2020 è Dolomiti Patrimonio Comune”. Patrimonio inteso come luogo della comunità, in cui essa ha un forte valore intrinseco ma anche un bene di tutti, un bene globale da custodire, valorizzare, vivere, promuovere. Patrimonio fatto di biodiversità, paesaggi, persone, lingue e volti.

La scadenza per la presentazione dei materiali è alle ore 12.00 del 17 aprile 2020.

Regolamento completo dell’’8ª edizione del Concorso letterario nazionale Lo Sguardo dell’Aquila 2020 su www.festivalgiovanidolomiti.it

Lo Sguardo dell’Aquila 2020: le regole del concorso

Il concorso prevede la presentazione di un racconto breve inedito in lingua italiana riguardante gli spazi, la visuale, i territori, la gente, le tradizioni, gli usi e costumi della montagna, i sentimenti e le emozioni che generano il vivere e il frequentare la montagna in tutte le sue declinazioni.

Tali tematiche potranno essere trattate con libertà di forma, di espressione e di linguaggio tenendo presente il tema di questa edizione, “Dolomiti Patrimonio Comune”, che trae ispirazione dal decennale del riconoscimento delle Dolomiti a Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Patrimonio inteso come luogo della comunità, in cui essa ha un forte valore intrinseco ma anche un bene di tutti, un bene globale da custodire, valorizzare, vivere, promuovere. Patrimonio fatto di biodiversità, paesaggi, persone, lingue e volti.

Le opere devono avere una lunghezza massima di 20.000 battute, spazi inclusi, e rimarranno di proprietà dell’Ente organizzatore che le utilizzerà per i propri fini istituzionali e pubblicazioni.