Oltre Le Vette, per una montagna da immaginare

“La montagna immaginata” è il tema scelto per la venticinquesima edizione di “Oltre Le Vette – Metafore, uomini, luoghi della montagna”, la rassegna del Comune di Belluno che anche quest’anno vedrà la collaborazione della Fondazione Dolomiti UNESCO.

La montagna tra realtà e visione

Mai come in questi anni, segnati da innumerevoli cambiamenti (climatici, antropici, paesaggistici, economici), “immaginare la montagna”, così come interrogarsi sull’immagine attuale della montagna, diventa un’esigenza. Come spiegano gli organizzatori, la “montagna immaginata” va intesa come creazione e visione di molti, oltre che come importante realtà con cui, nel bene e nel male, chi ci vive e chi la frequenta deve fare i conti.

Il programma

La parte più intensa del programma è articolata tra venerdì 8 e domenica 17 ottobre, ma gli appuntamenti toccheranno anche altre date tra convegni, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri. Sul sito oltrelevette.it è possibile scaricare il programma completo. Gli eventi organizzati in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO saranno tre: giovedì 14 ottobre alle 21, al Teatro Comunale, l’incontro con lo scrittore e scienziato Stefano Mancuso. Neurobiologo vegetale e appassionato divulgatore, Mancuso è stato inserito dalla rivista New Yorker tra coloro che sono “destinati a cambiarci la vita”. Venerdì 15 ottobre alle 14.30, sempre al Teatro Comunale, il convegno di studi “La montagna immaginata”, durante il quale sociologi, antropologi, psicologi, storici, geografi, economisti si interrogheranno sull’immaginario montano: da quello “mitico” a quello odierno, finalizzato alla creazione di desideri da soddisfare in chiave turistica. A seguire, alle 21, “Voglio andare lassù – Breve storia delle sorelle Grassi”, uno spettacolo teatrale con Melania Lunazzi, Anna Delogu, Sebastiano Zorza (fisarmonica), Ester Bonato (danza).

Qualcosa da dire, da 25 anni

Per quale ragione “Oltre Le vette” è riuscita a festeggiare un traguardo così importante come le “nozze d’argento” con la città di Belluno? A ripercorrere i temi affrontati nelle varie edizioni che si sono susseguite, la risposta appare evidente: c’è sempre un punto di vista, una prospettiva nuova, “qualcosa da dire”. Alpinisti, scrittori, registi, viaggiatori, artisti sono sempre chiamati a portare il loro contributo per aprire nuovi spazi di riflessione sulla montagna, sempre più indispensabili per chi ci vive e per chi la frequenta