Paesaggio sonoro con il Museum Gherdëina: incontro online venerdì 16 aprile

Evento terminato
Quando:

13.04.2021

Paesaggio sonoro: conferenza digitale

Appuntamento venerdì 16 aprile ore 18.00 via www.museumgherdeina.it

Martino Mocchi, filosofo e architetto, conclude il ciclo di conferenze del Museum Gherdëina con la conferenza digitale sul paesaggio sonoro.

Gli elementi della multisensorialità giocano un ruolo determinante nel definire la nostra relazione con i luoghi, mentre il paradigma percettivo è ancora dominato da un riferimento visivo. Per questo Martino Mocchi, filosofo e architetto, in una conferenza digitale organizzata dal Museum Gherdëina venerdì 16 aprile si concentrerà sul concetto del “paesaggio sonoro” come imprescindibile strumento di comprensione degli spazi abitati.

“Mentre oggi siamo di fronte ad un’uso indiscriminato di schermi e immagini come veicolo di conoscenza e informazione, gli elementi della multisensorialità favoriscono la costruzione di processi identitari”, spiega Mocchi. Aumenta così il senso di sicurezza e di appartenenza al territorio, migliorando la relazione tra attività umane e ambiente. È quindi importante allargare la visione del paesaggio culturale e del suo sviluppo oltre la componente visiva.

Questo concetto di “paesaggio sonoro” quindi sta al centro della conferenza di Martino Mocchi, laureato in filosofia e architettura al Politecnico di Milano, dove attualmente sta svolgendo attività di ricerca e insegnamento. La conferenza digitale avrà luogo venerdì 16 aprile alle 18. La partecipazione è gratuita, il link necessario può essere trovato sul sito www.museumgherdeina.it.

Quella di Mocchi è l’ultima di una serie di conferenze sulla storia e sul futuro del paesaggio culturale alpino. Le prime due della serie, le conferenze di Luisa Bonesio, professore emerito di Estetica all’Università di Pavia, e Annibale Salsa, antropologo culturale ed ex presidente del CAI, hanno già suscitato grande interesse. “Anche per questo non vogliamo chiudere la riflessione apertasi sulla percezione e visione del nostro paesaggio culturale e, dopo la conferenza di Martino Mocchi, continueremo il dialogo con il pubblico, probabilmente in autunno, quando si spera che eventi faccia a faccia siano di nuovo possibili”, dice la direttrice del Museum Gherdëina, Paulina Moroder.

Il ciclo di conferenze e il suo previsto proseguimento fanno seguito al grande progetto “Mejes – Masi in Val Gardena: memoria di un paesaggio”, con il quale il Museum Gherdëina negli ultimi due anni ha focalizzato l’interesse sulla scomparsa dei masi storici e sull’importanza della loro conservazione e del loro recupero.

Per altre informazioni Museum Gherdëina

Ph. Pastorelli nelle vicinanze dei masi Praulëta e Runcaudie a S. Cristina. Foto: Wilhelm Lutz 17.09.1956, Archivio Museum Gherdëina.