Un Premio per superare gli «stereotipi alpini»

Il Premio Speciale Dolomiti UNESCO, nell’ambito della rassegna letteraria Leggimontagna, è stato assegnato quest’anno all’e-book Moving Alps. Le conseguenze sociali della dismissione nello spazio alpino europeo, a cura di Lorenzo Migliorati, professore associato di Sociologia dei processi culturali presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona (ed. Franco Angeli Editore, 2021). La premiazione è avvenuta il 15 ottobre scorso a Tolmezzo.

Consegna il Premio all'autore Migliorati, Pierpaolo Zanchetta, del Servizio biodiversità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, membro del Comitato tecnico della Fondazione Dolomiti UNESCO e coordinatore della Rete del Patrimonio Paesaggistico e delle Aree Protette della Fondazione Dolomiti UNESCO. La foto è di Federico Gallo. 

Ph. Consegna il Premio all’autore Migliorati, Pierpaolo Zanchetta, del Servizio biodiversità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, membro del Comitato tecnico della Fondazione Dolomiti UNESCO e coordinatore della Rete del Patrimonio Paesaggistico e delle Aree Protette della Fondazione Dolomiti UNESCO. La foto è di Federico Gallo. 

Un viaggio nei «modelli di sviluppo maldestri»

Si tratta di una raccolta di saggi che illustrano i risultati raggiunti da un gruppo di ricerca coordinato dal Dipartimento di Scienze umane dall’Università di Verona e incentrato sui quattro casi-studio considerati dal Progetto di cooperazione transnazionale Alpine Industrial Landscape Transformation.

«Un viaggio durato tre anni», si legge nella presentazione, «lungo più di settemila chilometri in quattro comunità alpine europee (Eisenerz, Austria; Borgo San Dalmazzo in provincia di Cuneo, Italia; L’Argentière-la-Bessée, Francia; Tržič, Slovenia, ndr), che descriviamo come paesaggi culturali, a partire non dai gerani ai balconi in legno naturale, ma dal retrobottega […]». Sono stati indagati «modelli di sviluppo imponenti e maldestri che hanno trasformato radicalmente comunità abituate da secoli a lenti mutamenti e che sono tramontati con la medesima velocità con cui erano sorti».

Le Alpi sono cerniere tra popoli e culture, ma sono vittime di un duplice luogo comune: «Un malinteso romanticismo, alimentato da più di un secolo di cartoline turistiche, le osserva secondo lo stereotipo del locus amœnus del bello, del puro e dell’incontaminato; mentre una altrettanto stereotipata visione “urbanocentrica” le considera spazi isolati, inaccessibili e un confine tra mondi distanti».

Un approccio innovativo

La giuria del Premio ha voluto mettere in risalto proprio l’approccio innovativo della scrittuta e del metodo adottato da Lorenzo Migliorati che «contro ogni stereotipo, assume come tema di ricerca, a partire dai paesaggi industriali alpini, dalla loro formazione, impatto e trasformazione, i passaggi ultimi che derivano dai processi più recenti della dismissione industriale, con le dure conseguenze sociali e culturali che ne derivano e con lo sforzo di riqualificazione dei paesaggi e ridefinizione delle identità comunitarie nel contesto postindustriale delle aree alpine e prealpine analizzate».