«In montagna seguendo la curiosità». Al Rifugio Roda di Vael l’esploratore Franco Michieli

Si è svolto il 6 settembre 2024 al Rifugio Roda di Vael, nel gruppo del Catinaccio, il quinto incontro della rassegna #vivereinrifugio, organizzata dalla Fondazione Dolomiti UNESCO.

Ad intervenire, insieme alla gestrice Roberta Silva, lo scrittore, geografo ed esploratore Franco Michieli, autore di numerose lunghe traversate di catene montuose e terre selvagge, durante le quali è stato spesso in grado di rinunciare a qualsiasi supporto tecnologico. A moderare l’incontro Flavio Faoro che ha subito interpellato Michieli sulla possibilità o meno di vivere l’esperienza sulle Dolomiti, specie nelle aree maggiormente frequentate, con questo stesso spirito di esplorazione: «Quando parlo di esplorazione – ha risposto Michieli – parlo di un atteggiamento diverso da quello predatorio, che considera la montagna come l’oggetto di una conquista, e da quello ludico, che considera la montagna come un parco giochi, nel quale pensiamo di avere diritto di praticare qualunque disciplina.  L’esplorazione in senso etologico significa invece seguire la curiosità: gli ambienti selvatici richiedono ascolto e osservazione. Insomma, il modo che oggi abbiamo di andare in montagna è molto spesso un modo innaturale», ha affermato Franco Michieli che il 20 settembre riceverà anche il Premio Speciale Dolomiti Patrimonio Mondiale nell’ambito di pordenonelegge per il suo libro «Le vie invisibili – Senza traccia nell’immensità del nord» (ed. Ponte alle Grazie).

Anche la direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO Mara Nemela, nell’introdurre l’incontro, ha insistito su questi aspetti: «Dobbiamo sempre ricordarci che stiamo parlando di un Patrimonio Naturale e promuoverne il rispetto. L’incontro di oggi ci aiuta a capire dove siamo e a mettere in luce che i territori molto frequentati non devono essere mai banalizzati, ma possono offrirsi a uno sguardo nuovo e capace, ad esempio, di vedere nei rifugi non tanto delle mete da raggiungere quanto dei presidi culturali, ognuno con la propria specificità. Per questo da anni abbiamo avviato una stretta collaborazione con i gestori: il Patrimonio Mondiale è un riconoscimento dei territori e delle comunità che operano e vivono a contatto con la montagna e i gestori sono tra coloro che possono aiutarci a comprendere la complessità delle Dolomiti».

Significativa, da questo punto di vista, anche la testimonianza della gestrice del Rifugio Roda di Vael, Roberta Silva: «Essere rifugista è un privilegio – ha esordito – siamo i custodi delle montagne che ci circondano e fare questo mestiere è un impegno non semplice. Spesso aiutiamo gli escursionisti a capire il valore della montagna stessa, ad andare a ritmi lenti, ad aprire gli occhi verso ciò che ci circonda. E a vivere l’ambiente impervio con prudenza», ha affermato Roberta Silva, con riferimento al progetto Prudenza in Montagna, avviato grazie alla collaborazione tra la Fondazione Dolomiti UNESCO,  l’Associazione Rifugi del Trentino, la SAT – Società Alpinisti Tridentini, il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, il Collegio delle Guide Alpine, il Collegio Provinciale Maestri di Sci del Trentino e le Forze dell’Ordine insieme a Trentino Marketing: «Abbiamo scelto di parlare di prudenza e non di sicurezza perché in montagna il rischio zero non esiste. Ognuno deve essere consapevole di ciò che è in grado di fare, deve impegnarsi a programmare la giornata e studiare la meta, per non mettere in difficoltà se stesso, i compagni di escursione e, naturalmente, gli eventuali soccorritori».

In uno dei prossimi eventi sarà di nuovo protagonista il gruppo del Catinaccio: appuntamento il 16 settembre al Rifugio Antermoia, per una conversazione su «Il rifugio di ieri, di oggi e di domani». Parteciperanno in qualità di relatori il rifugista Martin Riz, l’architetto Alberto Winterle, il vice presidente della SAT – Società Alpinisti Tridentini Riccardo Giacomelli e la direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO Mara Nemela. Ospiti speciali e testimoni della storia del rifugio i due precedenti gestori: Giuliana Lorenz e Almo Giambisi. L’appuntamento sarà direttamente in rifugio alle 14, ma la registrazione è comunque consigliata.