A Roma si chiude la mostra che ha fatto battere il cuore di pietra del mondo

Le foto di Georg Tappeiner hanno lasciato a bocca aperta le migliaia di visitatori che dal 19 giugno al 2 settembre hanno varcato la soglia del Palazzo delle Esposizioni di Roma. In un’estate ricchissima di eventi organizzati tra le Dolomiti, nel segno del Patrimonio Mondiale, la mostra “Dolomiti. Il cuore di pietra del mondo” ha rappresentato l’occasione per renderle protagoniste anche nella Capitale, grazie alla sinergia tra la Fondazione Dolomiti UNESCO e il Palazzo delle Esposizioni.

COSA RESTA DOPO LA CHIUSURA DELLA MOSTRA?

Tutto. Gli scatti di Georg Tappeiner, naturalmente, raccolti nello splendido catalogo realizzato per l’occasione. Una collaborazione con il Palazzo delle Esposizioni foriera di ulteriori sviluppi. Lo sguardo stupefatto, quasi stranito delle migliaia di visitatori che si sono trovati davanti una bellezza “al quadrato”: quella offerta da opere d’arte che hanno per soggetto altre opere d’arte.

Ma c’è di più.

Il successo della mostra di Roma è anche la conferma, paradossale ma non troppo, che operare prima di tutto sul territorio dolomitico rappresenta la giusta strategia per portare poi, al di fuori di esso, un’immagine delle Dolomiti differente da quella del “parco giochi naturale”. Non si sarebbe creato il legame con Georg Tappeiner senza la tessitura di relazioni operata attraverso il lavoro di rete con i fotografi, che si aggiunge a quello con i gestori di rifugio, i produttori, gli amministratori, gli operatori turistici, gli studiosi, gli animatori culturali… Un lavoro lungo, lento e a volte silenzioso. Ma senza il quale non si potrebbero raggiungere risultati come quello di un’esposizione (durata per ben oltre due mesi nel cuore di Roma) di opere che delle Dolomiti raccontano la straordinaria, potente bellezza e un valore ambientale, paesaggistico e geologico unico al mondo. Detto in altri termini: le qualità del Patrimonio Mondiale vanno raccontate con qualità.

E QUINDI… GRAZIE!

Il ringraziamento della Fondazione Dolomiti UNESCO è andato prima di tutto al commissario di Palazzo Esposizioni Enzo Cipolletta e a tutto lo staff che ha seguito l’allestimento e l’apertura della mostra, a cominciare da Fabio Merosi, direttore generale e Daniela Picconi, co-direttrice; naturalmente al fotografo Georg Tappeiner e a tutti i visitatori che, fin dal giorno dell’inaugurazione, hanno affollato lo “Spazio fontana” del Palazzo. La prova che, come affermato dal Commissario Cipolletta al taglio del nastro, “le Dolomiti, stanno nel cuore di tutti gli Italiani perché sono un elemento fondamentale del nostro paesaggio”.

La mostra ha avuto il patrocinio del Ministero per l’Ambiente, della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e di ICCROM, il Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali.

DOPO ZAGABRIA, PRAGA E ROMA…

DOLOMITI PROTAGONISTE IN ROMANIA

Le foto di Tappeiner, prima di approdare a Roma, erano già state ospitate da altre capitali europee come Praga e Zagabria e la vocazione ad esportare bellezza continuerà ancora a caratterizzare l’attività della Fondazione Dolomiti UNESCO. La mostra “Straordinaria Bellezza” che raccoglie gli scatti di diversi fotografi sostenitori della Fondazione, già ospitata al Trento Film Festival, approderà infatti anche a Oradea in Romania, grazie all’accordo con le Associazioni “Bellunesi nel mondo” e “Trentini nel mondo”. L’inaugurazione è prevista per il 29 settembre e l’esposizione durerà per circa un semestre. Un dinamismo che sta avvicinando sempre più fotografi alla Fondazione: la famiglia dei sostenitori infatti si sta allargando sempre di più e la convinzione che li anima è sempre più decisa, come testimonia anche la splendida esperienza della mostra “Legàmi Dolomitici” organizzata da uno di loro, Andreas Tamanini, a Matterello (Tn) con le opere di Alessandra Bello, Alessia Bortolameotti, Alessandro Caon, Moreno Geremetta, Nicolò Miana, Patrick Odorizzi, Franco Oliveri, Anton Sessa, Andreas Tamanini e Georg Tappeiner.