#vivereinrifugio: al lavoro per dieci «non eventi» estivi

La Fondazione Dolomiti UNESCO e i Gestori di Rifugio del Patrimonio Mondiale stanno definendo un calendario di una decina di appuntamenti tra le Dolomiti per accompagnare i frequentatori della montagna a capire che il senso della loro esperienza in quota è già tutto lì: sotto i loro piedi, davanti ai loro occhi.

Rifugio Bergamo, ph. Moreno Geremetta

Ph. Moreno Geremetta

Come nasce il progetto

Detto, fatto (o quasi!). Nel novembre scorso, riuniti a Pieve di Cadore (BL) per il loro incontro annuale, i Gestori di Rifugio del Patrimonio Mondiale avevano espresso la volontà di proseguire con la campagna di comunicazione rivolta ai nuovi frequentatori della montagna, per sensibilizzarli sulla difficoltà della vita in quota e sull’importanza di condividere la responsabilità di un approccio sostenibile. In che modo? Aggiungendo al format video #vivereinrifugio, una serie di incontri dal vivo, durante i quali riflettere semplicemente su alcune tematiche importanti e impattanti per la montagna, come la crisi climatica, e mostrare direttamente alcuni aspetti poco noti del lavoro di gestore, come i rifornimenti idrici ed energetici, lo smaltimento dei rifiuti, il rapporto con la clientela per renderla responsabile in termini di prudenza e rispetto per l’ambiente. Un’idea nata dalla convinzione che la frequentazione della montagna non necessita di specchietti per le allodole e dedicata a chi, per mettersi in cammino, non ha bisogno di stimoli diversi dalla possibilità di contemplare la sublime bellezza del Patrimonio dolomitico e di comprendere la complessità del vivere in quota.

State connessi per le date e i luoghi

Continuate a seguire le pagine social (facebook, instagram, X) il sito e la newsletter mensile della Fondazione Dolomiti UNESCO per conoscere nel dettaglio le date e i luoghi dei “non eventi” di #vivereinrifugio. Possiamo anticipare che si tratterà di una decina di appuntamenti, di cui tre dedicati ad altrettanti geotrekking nelle aree protette. Gli altri seguiranno una formula estremamente semplice: raggiungere il rifugio autonomamente, pranzare, riflettere insieme ad alcuni ospiti qualificati su come stanno cambiando l’ambiente e la frequentazione della montagna, ascoltare dalle parole dei gestori di rifugio come si vive e si lavora, alla luce di quegli stessi cambiamenti, in questi fondamentali presidi d’alta quota.