Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO

Eccezionali Valori Universali

Secondo il concetto del Patrimonio Mondiale, esistono dei Beni il cui valore inestimabile e insostituibile assume un’importanza che supera i confini nazionali, grazie alla quale tali Beni diventano un’eredità di tutte le popolazioni del mondo. Questo Eccezionale Valore Universale è stato riconosciuto alle Dolomiti per l’importanza estetica del loro caratteristico paesaggio e per l’importanza scientifica del patrimonio geologico che custodiscono.

Un Sito del Patrimonio Mondiale ha una significatività così eccezionale da trascendere i confini nazionali e da essere di importanza comune per le generazioni presenti e future di tutta l’umanità. Il significato di Eccezionale Valore Universale è proprio questo e l’UNESCO ha individuato i criteri, comuni a tutti gli Stati firmatari della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale.

Per ottenere il riconoscimento dell’Eccezionale Valore Universale, requisito base per essere iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale come Sito culturale, naturale o misto, un bene deve dimostrare di soddisfare almeno uno di dieci criteri. Le Dolomiti ne soddisfano ben due, entrambi relativi al patrimonio naturale:

(vii) Presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica.

(viii) Costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative.

Dichiarazione di Siviglia

Il Comitato del Patrimonio Mondiale si riunisce ogni anno in una località diversa per valutare le candidature proposte dagli Stati firmatari della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale. Al termine dei lavori viene prodotto un documento che riassume le decisioni del Comitato. In questo documento, se il bene candidato soddisfa i requisiti, ne viene sancito l’Eccezionale Valore Universale e se ne ufficializza così l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.

L’Eccezionale Valore Universale delle Dolomiti è stato riconosciuto nel 2009, mentre il Comitato del Patrimonio Mondiale era riunito a Siviglia. Per questo motivo ci si riferisce comunemente a questo riconoscimento con il nome di Dichiarazione di Siviglia.

I nove Sistemi montuosi che compongono il sito delle Dolomiti Patrimonio Mondiale comprendono una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale. Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, presentano una varietà di forme scultoree che è straordinaria nel contesto mondiale. Queste montagne possiedono inoltre un complesso di valori di importanza internazionale per le scienze della Terra. Anche la quantità e la concentrazione di formazioni carbonatiche estremamente varie è straordinaria a livello globale. Inoltre, la geologia, esposta in modo superbo, fornisce uno spaccato della vita marina nel periodo Triassico, all’indomani della più grande estinzione mai registrata nella storia della vita sulla Terra. I paesaggi sublimi, monumentali e carichi di colorazioni delle Dolomiti hanno da sempre attirato una moltitudine di viaggiatori e sono stati fonte di innumerevoli interpretazioni scientifiche ed artistiche dei loro valori.

Dichiarazione di Siviglia

(Final Decisions of the 33rd Session of the World Heritage Committee –Seville, 2009, p. 187)

Il valore
del
paesaggio

Chi osserva le Dolomiti non può restare indifferente di fronte alla varietà di forme e colori, alla verticalità delle pareti rocciose, alla ricchezza di habitat anche molto diversi tra loro, dalle gole più profonde alle cime più alte e isolate. Tutti questi elementi compongono il paesaggio dolomitico d’alta montagna, un mosaico cangiante che ha ispirato e continua a ispirare l’immaginario di chi vive in queste valli e quello di chi arriva da più lontano.

Scopri il paesaggio

Il valore
della
geologia

Poche località del pianeta permettono di leggere gli ultimi 250 milioni di anni storia della Terra con la ricchezza, precisione e continuità di informazioni che offrono le Dolomiti. In queste montagne si riconoscono fossilizzati nella roccia gli ambienti che nelle ere geologiche si sono susseguiti qui, come aride pianure, atolli tropicali, vulcani e abissi marini. Per questo le Dolomiti fin dagli albori delle scienze geologiche sono state meta di studiosi e ricercatori da tutto il mondo.

Scopri la geologia

Iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale

Per poter entrare nella Lista del Patrimonio Mondiale, non è sufficiente che un bene abbia un Eccezionale Valore Universale. Le Linee Guida Operative del Patrimonio Mondiale richiedono necessariamente che il bene candidato soddisfi il requisito di integrità (e autenticità, nel caso del patrimonio culturale) e sia dotato di un sistema di tutela e gestione. Il bene, infatti, deve essere integro, almeno in quegli aspetti che sono strettamente legati all’Eccezionale Valore Universale che lo caratterizza. Prima di poter essere candidato, infine, un bene deve essere oggetto di adeguata di tutela ed essere dotato di un piano di gestione che tenga conto delle sue peculiarità e vulnerabilità.

L’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale non è permanente. Riuscire a ottenere questo prestigioso riconoscimento è invece l’inizio di un percorso, nel quale tutti i portatori di interesse, dall’ente pubblico al cittadino, si assumono la responsabilità di gestire il bene con consapevolezza e lungimiranza per permetterne la fruizione alle generazioni future. Questo significa fare in modo che l’Eccezionale Valore Universale riconosciuto venga mantenuto intatto nel tempo e quindi il Paese firmatario della Convenzione, nel quale si trova il bene, si impegna a garantire i requisiti di integrità e tutela anche dopo l’iscrizione. Periodicamente, quindi, i siti del Patrimonio Mondiale vengono valutati dall’ICOMOS (per i siti culturali) o dall’IUCN (per i siti naturali), due organismi tecnici dei quali il Comitato del Patrimonio Mondiale si avvale per la valutazione tecnica. Se i requisiti non sono più soddisfatti, il bene può essere inserito nella lista del Patrimonio Mondiale in pericolo o addirittura rimosso definitivamente dal Patrimonio Mondiale.

L’iter di candidatura
in Italia

La verifica di tutti questi requisiti è un processo complesso e lungo attraverso diversi passaggi obbligati:

  1. Prima di tutto parte la richiesta di iscrizione nella lista propositiva nazionale (Tentative List) con un apposito formulario destinato alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (CNIU)
  2. La CNIU inoltra la richiesta ai ministeri competenti (Ministero della Cultura, per i siti culturali, e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per i siti naturali), che verificano i requisiti necessari per continuare l’iter. Dalla lista propositiva nazionale vengono selezionati di anno in anno i beni da candidare al Patrimonio Mondiale.
  3. I beni iscritti nella lista propositiva nazionale sono tenuti a dotarsi di un dossier di candidatura e del piano di gestione, che vengono redatti da parte dei proponenti in collaborazione con i Ministeri competenti.
  4. La CNIU inoltra la candidatura al Comitato del Patrimonio Mondiale, il quale la sottopone alla valutazione tecnica dell’ICOMOS o dell’IUCN.
  5. Nella propria riunione annuale, il Comitato del Patrimonio Mondiale può decidere di iscrivere il sito, chiedere una riformulazione della candidatura, rinviare la decisione o bocciare la candidatura.

L’iter di candidatura in Italia è descritto in dettaglio nel sito della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO

L’iter di candidatura
delle Dolomiti

Anche per le Dolomiti il percorso non è stato semplice. Se ne riassumono di seguito brevemente i momenti principali:

  • Nel 2006 fu presentata una candidatura, nella quale erano proposti tutti e quattro i criteri previsti per un Sito naturale. L’area del sito era composta da 22 porzioni, dette Sistemi, e 27 aree cuore. Questa candidatura venne deferita (con richiesta di riformulazione) per una serie di cause: l’eccessiva frammentazione del sito, non sufficienti garanzie di integrità, mancanza di un piano di gestione, assenza dell’Eccezionale Valore Universale per alcuni dei quattro criteri.
  • Nel 2007 venne allora creata una nuova candidatura, questa volta comprendente solo i criteri VII e VIII, nella quale l’area del sito era composta da nove Sistemi.
  • Nel 2008 venne consegnato il nuovo dossier e vennero condotte le visite ispettive da parte dell’IUCN.
  • Nel 2009 il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunitosi a Siviglia, iscrisse le Dolomiti nella lista del Patrimonio Mondiale. All’epoca tuttavia mancava ancora il piano di gestione: il Comitato del Patrimonio Mondiale, come clausola dell’iscrizione delle Dolomiti nella Lista, chiese l’impegno a dotare il bene di un ente gestore, la Fondazione Dolomiti UNESCO, e di un piano di gestione.
  • Nel 2010 venne istituita la Fondazione Dolomiti UNESCO, i cui soci fondatori erano la Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia, la Regione del Veneto, le Province Autonome di Trento e Bolzano, le Province di Belluno, Pordenone e Udine.
  • Nel 2015 si tenne il processo partecipativo #Dolomiti2040, i cui risultati costituirono la base del futuro piano di gestione.
  • Nel 2016 venne finalmente redatta e adottata la Strategia Complessiva di Gestione.